Questa leggiadra giovenetta accortaCh’or esce in luce e appar sposa novella
Co ’l suo bel viso e sua dolce favellaA ’l mondo gaudio, e meraviglia apporta.
Ogni cor mesto in lei si riconforta,
Ogni virtù per lei si rinovella,
Ogni donna, ogni ninfa e ogni stellaLe cede e riverenza e onor le porta.
Degna è tanta beltà di alteri onoriCh’onestà tenne in sé chiusa, qual suole
Gemma in or, sol in nube e fiore in cespo.
Benché a begli occhi suoi cede oggi il sole,
E alle guanze i più leggiadri fiori,
E l’oro agguaglia il crin lucido e crespo.
Furono dalle vaghe donne date convenevoli lodi all’ascoltato sonetto, e Lucrezia disse:
«Queste tre gentilissime sorelle ben dimostrano esser degne figliuole di quella tanto onoratissima madre qual è la clarissima signora Benetta Pisani, specchio di valore, di prudenza, di santità e d’ogni bella e maravigliosa virtù e ben degna consorte di tal illustrissimo senator, qual è il chiarissimo signor Andrea Dolfin, Procurator di San Marco dignissimo ed essempio al mondo di nobil grandezza, d’animo regio, liberalità, sapienza e cortesia infinita, così il Signor Dio gli lasci ancora godere insieme lunga e felicissima vita». Il che essendo confirmato da tutte le donne, Corinna appresso seguì:
«Conoscete voi le altre due sue nepoti, l’una la clarissima signora Chiara Dolfin, maritata nel signor Giovanni Corner e la signora Gracimana, consorte del clarissimo signor Antonio Nani? Sono queste ancor esse dignissime di esser ammesse nel numero delle belle, così di corpo, come di mente e con le loro graziose e stupende eccellenzie pongono in dubbio al mondo se son donne o Dee.
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