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      E rivolgendo il vostro alto desireA miglior opre ed a più bei studi intorno,
      Ornatevi d’un nome eterno e chiaroA onta d’ogni cuor superbo e avaro.
     
      Non potria lingua alcuna esprimere quanto fossero da ciascuna di quella compagnia aggradite le recitate stanze, sì per la bellezza loro, come per la poetica memorabile invenzione e non fu alcuna, che non bramasse di volerne copia. Ma Elena, per seguire il tralasciato ragionamento, a Leonora rivolta:
      «Con tutto questo - disse - e con tutto quello che finora abbiamo udito, mi credo pure che concederete, che si possi ritrovare alcun di buono tra gli uomini».
      «Lo concedo - rispose Leonora - ma indovinatelo voi».
      «Basta - disse la Regina - io cercherò tanto, inanzi che mi risolva, che almen lo trovarò tale quale ho disegnato; il che dalle sue pratiche (le quali tutte andrò investigando) si potrà conoscere facilmente».
      «Voi parlate da saggia - rispose Lucrezia - perché veramente così la donna come l’uomo non dovrebbe cercar tante ricchezze, né tante bellezze; che questa vanità, dietro la quale molti si perdono, è la rovina principale delli mariti e delle mogli».
      «Certo - disse Leonora - che essendo gli uomini la più parte cattivi, ciascuna donna dovrebbe, come disse la Regina, studiar in trovar quel che più le importa e che è più dificile da trovarsi, che è la bontà loro».
      «State pur su le vostre - disse Elena - e non cedete punto. Oh se gli uomini vi conoscessero quando andate per strada, io mi dubito che non andresti troppo sicura, sapendo essi il mal animo che avete contra di loro».


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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