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      Nelle discipline ausiliarie alla storia egli segnò orme incancellabili; ricorderò la Cronologia romana fino ai tempi di Cesare (1858, 2a ed. 1859) ed il trattato sopra le monete romane (in una prima forma 1850-51, rinnovato nel 1860), che restano fondamentali in siffatti ordini di studi.
      Dell'epigrafia egli fu il sovrano incontrastato. Il Corpus inscriptionum latinarum, con l'Ephemeris epigraphica, che ne costituisce il complemento, è il più grandioso monumento eretto da lui alla storia e al diritto dei Romani.
      Si è detto da taluni che il Mommsen fosse stato il primo a creare e proporre una siffatta raccolta; non è egli uomo da aver bisogno che gli si attribuiscano anche meriti non suoi. La prima idea ne era stata affacciata in Francia dal Villemain, ministro della pubblica istruzione nel 1843: ma non ebbe seguito. Qualche anno dopo, il Savigny la fece propria e la ripropose in Germania, dichiarando, in seno all'Accademia delle scienze di Berlino, che conveniva affrettarsi ad attuarla, finchè viveva Bartolomeo Borghesi, unico a parer suo, che fosse in grado di tradurre in pratica un proposito così vasto; soggiungeva bensì esservi per buona sorte in Germania un giovane, capace di coadiuvarlo in quest'opera: Teodoro Mommsen. Quando, non molto dopo, il proposito fu attuato, il Borghesi era morto, e l'incarico di dirigere il lavoro fu dall'Accademia affidato, senza altro, al Mommsen, il quale ne aveva tracciato il piano. Così egli intraprese quest'opera colossale, che doveva assorbire tanta parte della sua vita!


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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