Dagli Abruzzi la catena continua verso sud, indivisa prima e di considerevole altezza; poi dopo un avvallamento, che forma un paese di colline, si biforca in due linee, di cui la più bassa si protende verso sud-est, e la più alta si dirige verso mezzodì, concludendosi entrambe in due anguste penisole.
Il piano che verso settentrione si allarga fra le Alpi e l'Appennino sino agli Abruzzi, non appartiene geograficamente, e anche storicamente fu solo assai tardi collegato alla parte meridionale del paese dei colli, a quell'Italia della cui storia ora ci occupiamo; avvertendo che il litorale da Senigallia a Rimini fu unito all'Italia solo nel settimo secolo di Roma; la valle del Po nel secolo ottavo, e perciò non le Alpi ma gli Appennini segnarono gli antichi confini settentrionali d'Italia.
Questi monti peninsulari non si stagliano mai in aspre giogaie, ma distendendosi in dolci declivi, e intercludendo molte valli ed altipiani collegati da facili valichi offrono all'uomo una conveniente abitazione: il che può dirsi ancor più del paese adiacente e del litorale che circonda gli Appennini verso levante, mezzodì e occidente.
Nella riviera orientale, chiusa a settentrione dall'Appennino abruzzese e interrotta solo dalla scoscesa groppa del Gargano, si distende l'uniforme pianura della Puglia con lidi poco frastagliati e attraversata da pochi fiumi, ma nella costa meridionale, tra le due penisole ove muore l'Appennino, si allarga una valle immensa, fertile e ricca d'acque. Finalmente la riviera occidentale, vasto territorio attraversato da ragguardevoli fiumi, segnatamente dal Tevere, e foggiato dalle acque e dai numerosi vulcani spenti, in valli, colline, porti ed isole, costituisce con i territori dell'Etruria, del Lazio e della Campania il nerbo del paese italico, sino verso il mezzodì della Campania, dove a poco a poco la regione preappenninica scompare e la catena stessa del monte viene a specchiarsi nel mar Tirreno.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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