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      Gettiamo ora uno sguardo sul paese che era destinato più d'ogni altro ad avere una gran parte nella storia del mondo antico.
      3 Il Lazio. Sino dai tempi più remoti la pianura del Lazio fu teatro dei più grandi sconvolgimenti della natura, e la lenta azione delle acque alluvionali e la violenza dei vulcani elevarono strato su strato quel terreno sul quale doveva decidersi a quale dei popoli dovesse appartenere il dominio del mondo. Chiusa verso oriente dalle montagne dei Sabini e degli Equi, le quali fanno parte degli Appennini; serrata verso mezzodì dai monti dei Volsci, che s'innalzano fino a 1300 metri, e che sono divisi dalla catena principale dell'Appennino mediante l'altopiano del Sacco (Trerus, tributario del Liri), antica stanza degli Ernici, questa regione verso occidente si protende fino al promontorio di Terracina su una marina bassa e inospite, verso settentrione va a confondersi con le colline dell'Etruria, e nel mezzo si allarga in una grande pianura attraversata dal Tevere, fiume alpestre, che scende dai monti dell'Umbria, e dall'Anio, che ha le sue sorgenti nei monti della Sabina. Simili ad isole, sorgono in mezzo al piano, qua erte roccie calcaree, come quelle del Soratte a nord-est, del promontorio del Circeo a sud-ovest e i più bassi montucoli del Gianicolo presso Roma; là alture vulcaniche, conche di spenti crateri, alcune delle quali si cambiarono in laghi e in parte lo sono ancora e di cui il più notevole è quello di Albano che si specchia fra i monti Volsci ed il Tevere.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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