Tuttavia in questi ultimi casi l'interpellanza si dirigeva all'esercito e non all'assemblea delle curie.
Così finalmente è necessario d'interpellare i cittadini ogni qual volta il re abbia in animo di innovare o di cambiare il vigente diritto pubblico; e perciò la sovranità legislativa sino dai più vetusti tempi ci si manifesta come appartenente al comune e non al re. In questo e in altri simili casi il re non poteva agire legalmente senza il concorso del comune; e colui che fosse stato dichiarato patrizio unicamente dal re, rimaneva come prima non cittadino, e questo atto nullo poteva solo avere delle conseguenze di fatto. Per quanto l'assemblea comunale ci appaia limitata e vincolata, essa era, però, sino da antichissimi tempi, un elemento costitutivo della repubblica romana e la sua attività e il suo diritto non erano, come quelli del senato, dipendenti in ultima istanza dall'arbitrio del re.
11 Originaria costituzione romana. Riassumiamo ora brevemente i risultati delle nostre indagini. L'essenza e il fondamento della sovranità stava nel comune cittadino romano; ma questa sovranità virtuale non poteva, meno il caso di suprema necessità, operare da sè sola: e non agiva in concorso del re se non nel caso che si avesse a deviare dall'ordine statuito. Il regio potere, come dice Sallustio, era nello stesso tempo illimitato e vincolato dalle leggi (imperium legitimum); illimitato in quantochè i suoi ordini, giusti o ingiusti, dovevano essere eseguiti immediatamente; vincolato perchè una misura contraria agli usi tradizionali, e non consentita dal vero sovrano, cioè dal popolo, non aveva conseguenze legali durature.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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Originaria Sallustio
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