Già la Roma più antica della quale si ha notizia è trina e le incorporazioni finiscono solo quando il romanismo si irrigidisce. Pur tenendo conto di quell'antichissimo processo di fusione dei Ramni, Tizii e Luceri del quale non è conosciuto che il semplice fatto, la più antica incorporazione è quella in cui si fuse la cittadinanza del colle nella Roma palatina.
Quando i due comuni stanno per unirsi, la loro costituzione diventa sostanzialmente uguale e il problema posto da questa fusione si può immaginare così: che si dovesse scegliere fra il mantenimento della doppia istituzione, o sopprimendone una, la relazione di quella che si conservava verso il comune riunito.
Relativamente ai luoghi sacri ed ai collegi sacerdotali, pare che si attenessero al primo modo, così il comune romano possedeva da quel momento due congregazioni di Salii e due di Lupi, un doppio Marte e due sacerdoti di Marte e, per distinguerli, si usò chiamare più tardi sacerdote di Marte quello del Palatino e di Quirino quello del Quirinale.
Per quanto impossibile a provarsi, è verosimile che i collegi sacerdotali di Roma, degli auguri, dei pontefici, delle vestali e dei feciali siano stati composti in parti uguali dai collegi combinati dei due comuni del Palatino e del Quirinale e che più tardi, alla divisione in tre quartieri della città palatina, la Subura, il Palatino ed il sobborgo, si sia aggiunta la città del colle Quirinale.
Se durante il sinoechismo originario, la città aggiunta fu considerata tale anche dopo l'incorporazione, ed abbia quindi continuato a sussistere in certo modo politicamente, questo fatto non si è più avverato nelle successive incorporazioni.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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