Così a fianco del comune dei cittadini originari veniva crescendo un altro comune romano; e dai clienti nacque la plebe (plebs). Questo cambiamento di denominazione è caratteristico: in faccia alla legge non v'è diversità tra il cliente ed il plebeo; ma fra il cliente ed il plebeo in via di fatto vi è una differenza notevolissima, perchè la prima denominazione indica la condizione di protetto e dipendente da un membro dell'antico comune, autorizzato dalla costituzione ad esercitare i patronato, e la seconda denominazione non significa altro che la mancanza dei diritti politici. Venuto meno il sentimento della privata dipendenza, nacque nei liberi abitanti il sentimento della politica inferiorità, e soltanto il potere col quale il re dominava egualmente su tutti impedì che cominciasse una lotta tra il comune sovrano e la moltitudine esclusa da ogni ingerenza politica.
4 Costituzione serviana. Non è verosimile che il primo passo verso la fusione32 delle due parti in cui erano divisi gli abitanti di Roma, si debba a una violenta mutazione, che pure il sopra accennato antagonismo sembrava pronosticare. L'origine storica della riforma della costituzione, che prese nome dal re Servio Tullio, è incerta e problematica, come tutti gli avvenimenti di un'età che noi non conosciamo per vera tradizione storica, ma solo per induzioni stabilite sullo studio delle istituzioni posteriori. Nondimeno il tenore di questa riforma prova che non possono averla voluta i plebei, ai quali essa impone solo doveri e non dà alcun diritto.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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Roma Servio Tullio
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