Si era provveduto al modo di poter agevolmente riempire le eventuali lacune, che sono così pericolose in una falange. Si componeva quindi ogni legione di quarantadue centurie o 4200 uomini, de' quali 3000 armati di tutto punto, 2000 della prima classe, 500 di ciascuna delle due classi seguenti, e 1200 veliti, de' quali 500 della classe quarta, 700 della quinta. Ogni distretto di leva somministrava ad ogni legione 1050 uomini, ad ogni centuria 25.
In via ordinaria marciavano due legioni; le altre due rimanevano come presidio: per cui lo stato normale della fanteria si componeva di quattro legioni pari a 16.800 uomini, di 80 centurie della prima classe, di 20 per ciascuna delle seguenti tre, di 28 dell'ultima, non comprese le due centurie di supplenti non che quelle degli operai e dei suonatori. S'aggiunga la cavalleria che sommava a 1800 cavalli, un terzo della quale era riservato ai membri politici del comune: quando però si usciva in campagna si soleva assegnare soltanto tre centurie di cavalli ad ogni legione.
Lo stato normale dell'esercito romano di prima e seconda chiamata ammontava quindi pressochè a 20.000 uomini, il quale numero avrà senza dubbio corrisposto allo stato effettivo dei Romani atti a portar armi nel tempo in cui vennero introdotti questi nuovi ordinamenti della milizia. Coll'aumento della popolazione non fu cambiato il numero delle centurie, ma si rinforzò ciascuna suddivisione, assegnandovi altri uomini senza perdere di vista interamente il numero fondamentale, come praticavano d'ordinario le corporazioni romane a numero stabilito, le quali eludevano le limitazioni legali coll'assumere membri soprannumerari.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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Romani
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