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      Per comprendere il nuovo sviluppo è importante notare questo inizio di partecipazione delle centurie ai pubblici affari; ma non si può negare che le centurie acquistarono questi diritti assai più lentamente di quello che sulle prime si potesse credere, e che dopo, come prima della riforma di Servio, l'assemblea curiale era considerata come il vero comune cittadino, il cui omaggio assoggettava al re tutta la popolazione.
      Accanto a questi cittadini originari stavano gli stranieri domiciliati nel Lazio o «cittadini senza voto» (cives sine suffragio), i quali concorrevano alle pubbliche cariche, nel servizio militare e nelle imposte (onde municipes); in cambio di che essi venivano esonerati dal pagamento del tributo di protezione; il quale da questo tempo in avanti non fu più imposto ad alcun'altra classe oltre quella degli abitanti non aggregati ad alcuna tribù e non domiciliati (aerarii).
      Se fino allora non vi furono che due classi dei membri componenti il comune, cittadini e clienti, dopo questo tempo si formarono tre classi politiche: i cittadini attivi, i cittadini passivi, e i cittadini clienti o protetti, categorie che dominarono per molti secoli il diritto politico romano.
      9 Epoca e causa della riforma. Quando e in qual modo avvenisse questo nuovo ordinamento militare del comune romano appena ci è permesso di congetturarlo. Questo ordinamento presuppone l'esistenza di quattro quartieri cittadini, il che indica che la muraglia di Servio deve aver preceduto la riforma. Ma anche il territorio della città doveva aver già notevolmente oltrepassato il primitivo suo confine, se Roma era in grado di porre in campo 8000 proprietari di tenute intere, ed altrettanti proprietari frazionari o figli di proprietari, oltre un numero di maggiori possidenti di fondi o loro figli.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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