Quando si osserva che Alba aveva nella confederazione latina un primato meno contestabile di quello che ottenne Roma, e che i comuni latini, dopo la caduta di Alba, si costituirono in una federazione autonoma, non si asserisce una cosa impossibile, perchè Alba era veramente membro e capo del corpo federativo latino, e invece Roma fin da principio era uno stato separato, il quale entrava in alleanza coll'intera federazione, anzichè un membro della confederazione stessa.
Ma nello stesso modo che gli stati della federazione renana erano, quanto alla forma, sovrani, dove invece gli stati dell'antico impero germanico avevano un capo comune investito delle estrinseche forme della sovranità, così anche la presidenza d'Alba sarà stata un diritto onorifico, pari a quello dell'imperatore di Germania, e il protettorato di Roma sul Lazio, una supremazia sin dalla sua origine incontestabile simile a quella di Napoleone sulla federazione del Reno. Pare di fatti che Alba avesse la presidenza della dieta federale, mentre invece Roma soffriva che le adunanze dei federali si tenessero senza diretta dipendenza da Roma, e sotto la presidenza d'un magistrato scelto nell'adunanza stessa; e si accontentava di presiedere al solenne sacrificio della lega in nome di Roma e del Lazio, e di innalzare in Roma un nuovo santuario della federazione, il tempio di Diana sull'Aventino; di modo che d'allora in poi i sagrifici si facevano parte sul suolo romano per Roma e per il Lazio, e parte sul suolo latino per il Lazio e per Roma.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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