I nomi degli uomini, per ordine dei quali questi grandiosi edifici civici furono costruiti, sono spariti dalla memoria quasi come quelli dei condottieri delle più antiche battaglie e vittorie romane. La leggenda attribuisce certamente molte di queste opere all'uno o all'altro re, la curia a Tullio Ostilio, la fortezza del Gianicolo ed il ponte di legno ad Anco Marzio, la cloaca massima, il circo, il tempio di Giove a Tarquinio il vecchio, il tempio di Diana e le mura della città a Servio Tullio. Molte di queste notizie avranno qualche fondamento di vero; e non si può non pensare, che non deve essere accidentale, nè relativamente al tempo, nè relativamente al movente, la coincidenza della costruzione delle nuove mura con la riforma degli ordini militari, nella quale si prendeva particolare cura della difesa delle mura della città. Ma in generale converrà accontentarsi di desumere dalla tradizione ciò che per se stesso si manifesta, cioè che la seconda fondazione di Roma è strettamente connessa con lo stabilimento dell'egemonia romana nel Lazio e col nuovo ordinamento delle milizie cittadine, fatti che certamente nacquero dal medesimo grande concetto, ma che non si debbono credere l'opera nè d'un sol uomo, nè d'una sola generazione di uomini. Che in questa riforma della cosa pubblica romana abbia avuto gran parte lo spirito ellenico non si può mettere in dubbio; ma in qual maniera, e in qual misura, sarebbe cosa vana cercare. Abbiamo già detto che la costituzione militare di Servio risentiva dell'influenza ellenica, e che perfino il nome di classe era tolto dai Greci; e più innanzi diremo come anche i giuochi circensi fossero ordinati secondo il modo ellenico.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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