Se però si può provare che gli Etruschi differiscono dallo stipite linguistico greco-italico, non si ebbe finora la fortuna di poterli connettere ad altro stipite conosciuto. Si son fin qui tentati, ora con metodi scientifici, ora colle sottigliezze della tortura, ma sempre senza frutto, tutti i più noti tipi etnografici per vedere se fosse possibile scoprirvi alcuna affinità cogli Etruschi. La lingua basca, colla quale in grazia delle condizioni geografiche poteva sembrare che l'Etruria avesse qualche rapporto, non presentò alcun concludente indizio di analogia; e lo stesso deve dirsi delle poche reliquie della lingua ligure che ci sono pervenute nei nomi di paesi e di persone. Nè l'ignota nazione, la quale nelle isole del mar Tirreno e principalmente in Sardegna eresse a migliaia quelle enigmatiche torri sepolcrali dette Nuraghi, può essere stata l'etrusca, poichè sul territorio etrusco, non esiste neppur uno di quei caratteristici edifizi. Tutto quel che si ottenne si limitò a qualche traccia, la quale ci pare bastevole per autorizzarci ad annoverare gli Etruschi tra i popoli indo-germanici. Così particolarmente il mi, che si riscontra in principio di molte antiche iscrizioni, è certo ???, ???? e trova esattamente di nuovo la forma del genitivo di radicali consonanti venerus rafuvus nel latino antico, corrispondente all'antica desinenza sanscrita as. In eguale connessione si trova il nome dell'etrusco Zeus Tina o Tinia col sanscrito dina, che risponde a giorno, come ??? coll'equivalente diwan.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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