2 I Fenici in Italia. Dall'angusta costiera distesa sull'estremo lido orientale del Mediterraneo ove avevano dimora, i Fenici ebbero il coraggio, primi fra tutte le genti che la storia ricordi, di tentare questo mare e di assoggettarlo inoltrandovisi colle loro case natanti, in un primo tempo per la pesca e in cerca di spiagge conchiglifere, poi per ragioni di commercio e di scambi marittimi: nč tardņ molto che solcarono tutto il Mediterraneo fino ai suoi estremi confini occidentali.
Su quasi tutti i lidi di questo mare si trovano stazioni fenicie, stabilitevisi molto tempo innanzi delle elleniche; anzi nella stessa Ellade, a Creta ed a Cipro, come in Egitto, nella Libia e nella Spagna, e infine nel seno occidentale del mare italiano.
Tucidide narra come, prima che i Greci andassero in Sicilia, o per lo meno prima che vi si stabilissero numerosi, i Fenici avessero fondato le loro fattorie su tutti i promontori di quell'isola e su tutte le isolette che la circondano, nč gią con un intento di conquista e di primato politico, ma per agevolare ed assicurare il loro commercio con gli indigeni. Ben diversa č la cosa sul continente italico. Fin ad ora non si č potuto, con qualche certezza, scoprire in tutta la penisola che una sola colonia fenicia; fu questa una fattoria punica verso Cere, della cui esistenza ci conservņ memoria sia il nome del piccolo sito sulla spiaggia di Cere detto Punicum, sia Agylla, il secondo nome di Cere nome che non deriva dai Pelasgi, come si favoleggiņ, ma che č di pretta origine fenicia, e significa «cittą rotonda» perchč appunto con questa forma si presentava Cere a chi la vedeva dal lido.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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