In questi paesi riuscì agli Italici di difendersi dagli stranieri e non solo rimanere in possesso delle proprie città commerciali e dei propri porti, ma anche di rimaner padroni del loro mare.
Quella stessa invasione ellenica che oppresse ed ellenizzò le tribù dell'Italia meridionale, ha avviato i popoli dell'Italia centrale alle arti del navigare e del fondare città; e i Greci furono in ciò, loro malgrado, maestri di coloro dei quali avrebbero voluto essere padroni. Gli Italici devono allora aver cambiato la zattera e il canotto colla galera a remi dei Fenici e dei Greci. Qui soltanto s'incontrano grandi città commerciali, e prima di tutte Cere nell'Etruria meridionale, e Roma sulle rive del Tevere, le quali per il loro nome italico e per la loro posizione a qualche distanza dal mare, come Spina e Adria alla foce del Po, città commerciali d'egual natura, e più a mezzodì Arimino, non mostrano alcun carattere greco, ma sono fondazioni italiche.
Come facilmente si può immaginare, noi non siamo in grado di esporre il processo storico di questa antichissima reazione della nazionalità italica contro l'invasione straniera; ma nondimeno si può stabilire un fatto, che fu poi della massima importanza pel successivo sviluppo d'Italia, ed è che questa reazione prese nel Lazio e nell'Etruria meridionale una via diversa di quella che seguirono i paesi etruschi propriamente detti e gli adiacenti.
9 Elleni e Latini. Già le leggende greche contrappongono in modo significativo il Latino al «selvaggio Tirreno» e le pacifiche spiagge della foce del Tevere al lido inospitale dei Volsci.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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