Pagina (245/327)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Alle disposizioni della prima specie, oltre la religiosa esortazione di santificare la festa e di coltivare le terre e la vita conforme le tradizioni dell'arte, che impareremo a conoscere più tardi, appartiene, per citarne qualche esempio, il culto del focolare o dei Lari congiunto con norme di polizia igienica, e, prima d'ogni altro, l'uso di bruciare i cadaveri, introdotto prestissimo presso i Romani e molto prima presso i Greci; il quale uso fa supporre un razionale concetto della vita e della morte, che non si trova nei tempi primitivi e che è nuovo persino ai nostri. Non si deve però credere che sia stata cosa di poco rilievo per la religione nazionale dei Latini il poter compiere questa ed altre consimili innovazioni. Ma un effetto d'importanza anche maggiore ottenne il culto latino rispetto ai costumi. Sull'usurpatore del limite confinario, che avesse violato la sacra linea terminale facendovi passar sopra l'aratro, sul ladro notturno delle biade ancora in erba, sull'insidiatore della vita del re o dell'onore di una donna, pesava, oltre la penacivile, anche la maledizione del nume, a cui si era recata particolare offesa. Se il marito vendeva la moglie, se il padre vendeva il figlio ammogliato, se il figlio o la nuora battevano il padre o il suocero, se il patrono rompeva la fede verso l'ospite o il cliente, subito la maledizione divina si posava sul capo del delinquente, ma non per questo l'esecrato (sacer) diventava per ciò stesso eslege83, poichè questa scomunica politica non fu pronunciata in Roma se non durante la lotta tra le classi cittadine, e anche allora solo in via di eccezione e come inasprimento della scomunica religiosa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





Lari Romani Greci Latini Roma