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      Lo stesso magnifico svolgimento spirituale degli Elleni, che creò la loro unità ideale nella sfera della religione e della letteratura, fu appunto quello che impedì loro di conseguire una concreta unione politica, giacchè in virtù della grandezza e della libertà intellettiva essi perdettero la semplicità, la docilità, la pazienza, la fusibilità, che sono le condizioni di ogni unione civile. E però sarebbe tempo di smettere questo andazzo puerile di non poter mai guardar la storia se non da un lato, onde consegue che alcuni non sanno encomiare i Greci se non a scapito dei Romani, nè i Romani se non a scapito dei Greci. Come si stima la quercia anche di fronte alla rosa, sarebbe tempo, non di tentennare tra encomi e biasimi alterni allorchè si parla delle due più grandi società spirituali e civili che l'antichità ci presenti, ma di comprendere che i pregi dell'una e dell'altra sono necessariamente condizionati ai loro stessi difetti. La più intima e determinante cagione della differenza delle due nazioni si deve ricercare nel fatto, che l'Ellade, e non il Lazio, si trovò, proprio nel suo periodo genetico, in contatto coll'oriente. Nessuna razza umana era per se stessa grande abbastanza per poter creare il miracolo della coltura ellenica, e più tardi il miracolo della coltura cristiana. Questi bagliori si riscontrano nella storia là dove nel terreno indo-germanico si sono infiltrate le idee religiose della gente aramea. Ma se l'Ellade è il prototipo del compiuto svolgimento dell'uomo, il Lazio rimarrà per tutti i tempi il prototipo dello svolgimento nazionale: e i posteri debbono onorare l'uno e l'altro modello; e trarre esempi e insegnamenti dall'uno e dall'altro.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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