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      Solo possiamo dare storicamente per positivo, che la più antica costituzione non ebbe riguardo al domicilio, ma come surrogato badò al consorzio delle famiglie; la costituzione serviana suppone già avvenuta la ripartizione del suolo. Dalla stessa costituzione si desume che la gran massa della proprietà territoriale consisteva in tenute medie, che occupavano e facevano vivere una famiglia, e permettevano l'applicazione dell'aratro e il mantenimento degli animali necessari ad arare. Non fu possibile stabilire con sicurezza quale fosse l'ordinaria superficie di queste tenute intere dei Romani, ma si può, come già si è accennato, ritenere che non fosse minore di venti jugeri90.
      3 Coltivazione del frumento e della vite. L'economia rurale si fondava essenzialmente sulla coltivazione del grano; il grano comune era la spelta (far), ma si coltivano con molta cura anche legumi, erbaggi e la rapa.
      Non si può dire con precisione se la viticoltura venisse introdotta nella penisola sin da quando vi giunsero gli Italici, o se invece sia stata introdotta in tempi remoti dai coloni greci. A provare che questa coltivazione esistesse anche prima dei tempi greci si può ricordare, che il primo e più antico sacerdote di Roma, il flamine di Giove, era quello che dava il permesso e l'esempio della vendemmia, e che la festa del vino, cioè la solennità dell'apertura delle botti, la quale in processo di tempo fu fissata al 23 aprile, era dedicata al padre Giove, al padre liberatore e non già al più recente dio del vino, tolto in prestito dai Greci91. Nell'antichissima leggenda, la quale narra che il re Mesenzio di Cere impose ai Latini ed ai Rutuli un tributo di vino, e nell'altra tradizione molto sparsa e variamente concepita, la quale menziona come causa principale, che indusse i Celti a passar l'Alpi, la brama dei nobili frutti d'Italia e principalmente delle uve e del vino ch'essi agognavano di conoscere, si vede chiaro l'orgoglio dei Latini per le rigogliose loro vigne, invidia dei vicini.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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