Senza dubbio in queste fiere si commerciava molto tempo innanzi che il primo naviglio greco o fenicio avesse solcato le acque del mare occidentale. Qui i paesi si aiutavano reciprocamente con i cereali negli anni scarsi; qui si scambiavano inoltre bestie, schiavi, metalli e tutto ciò che in quei tempi remoti si desiderava, e di cui si abbisognava. La più antica merce, che si pigliava per comun valore ad agevolare gli scambi erano i buoi e le pecore; si davano dieci pecore per un bue; tanto il valore fisso di questi oggetti, accettati come universale rappresentanza relativa, ossia come denaro, quanto la regola di proporzione tra il bestiame grosso ed il bestiame minuto, risale, come lo prova la riproduzione di questi rapporti particolarmente presso i Tedeschi, non solo ai tempi greco-italici, ma ancora più indietro, ai tempi della pastorizia96. In Italia, ove si abbisognava in generale del metallo in gran copia, e particolarmente per la coltivazione delle terre e per l'armamento, e dove pochi paesi soltanto producevano i metalli occorrenti, nasce assai presto un secondo mezzo di scambio, cioè il rame (aes); e i Latini, che per la scarsità che ne avevano, tenevano il rame in gran pregio, chiamavano dal rame la estimazione, l'apprezzamento (aestimatio). In tale valutazione del rame, come equivalente universale ammesso negli scambi in tutta la penisola, e così pure nei semplici numeri d'invenzione italica, nel sistema duodecimale, si riscontrano tracce di questo antichissimo commercio internazionale dei popoli italici, prima che giungessero ad intromettervisi gli stranieri.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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Tedeschi Italia Latini
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