Di là venivano le tele e la porpora, l'avorio e l'incenso, ciò che prova l'uso, che presto s'introdusse, delle bende di tela, del manto reale porporino, dello scettro reale eburneo e dell'incenso nei sacrifici, come provano gli antichi nomi di questi oggetti presi dal greco (?????, linum, lino; ???????, purpura, porpora; ???????, ??????, scipio, bastone, scettro; ed anche ??????, ebur, avorio; ????, thus, incenso). Così la derivazione di parecchi nomi riferibili a generi di vivanda o di bevanda, particolarmente il nome dell'olio (??????, oleum); delle anfore (????????, amphora, ampulla; ??????, cratera, cratere, tazza); del banchettare (??????, comissari); della pietanza ghiotta (???????, opsoniunm); della pasta (????, massa); e di molti nomi di cucina (???????, lucuns, companatico; ???????, placenta, focaccia schiacciata; ??????, turunda, polenta); mentre la parola latina patina, piatto, fu accolta nel greco siculo ??????.
      Il più tardivo costume di porre negli avelli, accanto ai morti, dei vasi di lusso dell'Attica e di Corcira, prova, non meno di queste testimonianze linguistiche, l'antico smercio delle stoviglie greche in Italia. Che i lavori di cuoio della Grecia trovassero diffusione nel Lazio, per lo meno come corredo d'armatura, lo prova l'uso della parola greca per indicare pelle (??????) presso i Latini per lo scudo (scutum, come lorica, armatura, da lorum, correggia). Finalmente è bene parlare dei moltissimi termini nautici, derivati dal greco, sebbene i nomi principali che servono per la navigazione a vela, vele, albero e antenna, abbiano per una notevole singolarità una forma assolutamente latina99; inoltre la denominazione greca della lettera (????????, epistula), della marca (tessera da ???????100, della stadera (??????, statera) e della caparra (???????, arrabo, arra) in latino, e all'incontro l'introduzione di termini italici di diritto nel greco siculo e così lo scambio delle proporzioni e dei nomi di monete, delle misure e dei pesi, di cui parleremo più tardi.