La più chiara prova della vetustà di tutte queste derivazioni è particolarmente il carattere barbaro ch'esse portano in fronte, e prima di tutto la caratteristica formazione del nominativo e dell'accusativo (placenta, ?????????; statera ???????; amphora ???????). Anche la venerazione del dio del commercio (Mercurio) pare sia originata dalle rappresentazioni greche e perfino il suo anniversario pare sia messo negli idi di maggio perchè i poeti ellenici lo celebrarono come il figlio della bella Maia. La più antica Italia riceveva quindi, come la Roma sotto i Cesari, i suoi oggetti di lusso dall'Oriente, prima ch'essa si provasse a fabbricarli secondo i modelli di là ricevuti; essa non aveva da dare in cambio se non i suoi prodotti greggi, quindi prima di tutto il suo rame, il suo argento e il suo ferro, poi schiavi e legname per costruzioni navali, l'ambra del Baltico, e frumento quando si facevano scarsi raccolti all'estero.
11 Commercio attivo in Etruria, passivo nel Lazio. Tenendo conto delle merci straniere più ricercate e di ciò che si poteva offrire in cambio, riescono chiare le ragioni del diverso indirizzo preso dal commercio italico nel Lazio e nell'Etruria. I Latini, difettando di tutti i principali articoli d'esportazione, non potevano avere che un commercio passivo, ed erano quindi costretti sino dagli antichi tempi a procurarsi il rame, di cui avevano assoluto bisogno, dagli Etruschi, contro bestiame e schiavi; del traffico di questi sulla riva destra del Tevere fu già fatta menzione.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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