Pagina (275/327)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La più chiara prova della vetustà di tutte queste derivazioni è particolarmente il carattere barbaro ch'esse portano in fronte, e prima di tutto la caratteristica formazione del nominativo e dell'accusativo (placenta, ?????????; statera ???????; amphora ???????). Anche la venerazione del dio del commercio (Mercurio) pare sia originata dalle rappresentazioni greche e perfino il suo anniversario pare sia messo negli idi di maggio perchè i poeti ellenici lo celebrarono come il figlio della bella Maia. La più antica Italia riceveva quindi, come la Roma sotto i Cesari, i suoi oggetti di lusso dall'Oriente, prima ch'essa si provasse a fabbricarli secondo i modelli di là ricevuti; essa non aveva da dare in cambio se non i suoi prodotti greggi, quindi prima di tutto il suo rame, il suo argento e il suo ferro, poi schiavi e legname per costruzioni navali, l'ambra del Baltico, e frumento quando si facevano scarsi raccolti all'estero.
      11 Commercio attivo in Etruria, passivo nel Lazio. Tenendo conto delle merci straniere più ricercate e di ciò che si poteva offrire in cambio, riescono chiare le ragioni del diverso indirizzo preso dal commercio italico nel Lazio e nell'Etruria. I Latini, difettando di tutti i principali articoli d'esportazione, non potevano avere che un commercio passivo, ed erano quindi costretti sino dagli antichi tempi a procurarsi il rame, di cui avevano assoluto bisogno, dagli Etruschi, contro bestiame e schiavi; del traffico di questi sulla riva destra del Tevere fu già fatta menzione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





Mercurio Maia Italia Roma Cesari Oriente Baltico Commercio Etruria Lazio Lazio Etruria Latini Etruschi Tevere