Pagina (309/327)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      3 La più antica influenza ellenica. Se povere sono le sorgenti, a cui possiamo attingere notizie della più antica coltura indigena e dell'arte del Lazio, non è meraviglia se sappiamo ancor meno dei primi incitamenti, che i Romani ricevettero dagli stranieri alla coltura delle belle arti. In un certo senso si può annoverare tra questi eccitamenti la conoscenza delle lingue straniere e particolarmente della lingua greca, la quale, è ben naturale, non era nota al popolo latino, come ce ne fa prova la disposizione relativa al modo di interpretare gli oracoli sibillini, ma non doveva però essere affatto ignota tra i commercianti; e lo stesso può dirsi della conoscenza del leggere e dello scrivere, la quale è strettamente congiunta colla conoscenza del greco. Ma la coltura dei popoli antichi non si fondava già sulla notizia di lingue straniere, o di elementari pratiche tecniche; e per la civiltà latina, più che tali comunicazioni, importavano gli elementi delle concezioni poetiche, che essi avevano già in tempi anteriori ricevuti dagli Elleni. Poichè a questo riguardo nè i Fenici, nè gli Etruschi, nè gli Elleni esercitarono alcuna influenza sugli Italici; e presso di essi non si incontra il menomo indizio d'imitazione che ci faccia pensare a Cartagine o a Cere; e ben può dirsi che le forme della coltura fenicia non meno che dell'etrusca sono da porre fra le sterili e inette a feconda propagazione118. Ma non mancò la proficua influenza greca. La lira greca dalle sette corde, detta lecorde (fides da ????? budello, anche barbitus ????????) non è indigena del Lazio come il flauto, e vi fu sempre considerata come istrumento straniero; ma quanto presto vi sia stata introdotta lo prova in parte la barbara sineddoche del nome greco, in parte la sua introduzione nel rituale119. La rispettosa accoglienza fatta alle statue greche colle loro rappresentazioni mitologiche, che erano fondate sul mondo poetico degli Elleni, prova che già fin da que' tempi erano note ai Latini le leggende e le tradizioni greche; e anche le antiche storpiature barbariche dei Latini, che mutarono il Ciclope in Cocles, Laomedonte in Alumentus, Persefone in Proserpina, Bellerofonte in Melerpanta, Ganimede in Catamitus, Neilos in Melus, Semele in Stimula, ci persuadono che questi racconti furono uditi per la prima volta e ripetuti dai Latini in tempi antichissimi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





Lazio Romani Elleni Fenici Etruschi Elleni Italici Cartagine Cere Lazio Elleni Latini Latini Ciclope Cocles Laomedonte Alumentus Persefone Proserpina Bellerofonte Melerpanta Ganimede Catamitus Neilos Melus Semele Stimula Latini