Anzi, avvisando al noto carattere delle tre schiatte principali italiche, si può supporre, che i Sanniti nelle doti artistiche si approssimassero di più agli Elleni, e gli Etruschi più d'ogni altro popolo italico se ne allontanassero; e il fatto seguente offre una certa conferma a questa opinione, che cioè i più ragguardevoli, i più singolari tra i poeti romani, come Nevio, Ennio, Lucilio, Orazio, appartengono ai paesi sannitici, mentre l'Etruria non ha nella letteratura romana quasi altri rappresentanti fuori dell'aretino Mecenate, il più insopportabile di tutti gli sbiaditi e melliflui poeti cortigiani, e di Persio da Volterra, vero tipo di giovane poeta orgoglioso e codardo.
6 Antichissima architettura italica. Gli elementi dell'architettura sono, come abbiamo già detto, un antichissimo patrimonio comune delle razze. La casa d'abitazione forma il tema fondamentale d'ogni architettura; tema affatto identico presso i Greci e presso gli Italici. Fabbricata di legno, con un tetto acuminato coperto di paglia o di assicelle, essa forma uno spazio quadrato di abitazione, dal quale esce il fumo per un'apertura del tetto (cavum oedium), per cui penetra la luce, e la quale combina col buco fatto nel suolo per raccogliervi l'acqua piovana. Sotto questo «nero coperto» (atrium) si preparano e si mangiano le vivande, si adorano gli dei domestici; qui si pone il letto matrimoniale, qui la bara; qui il marito riceve gli ospiti, qui la donna siede e fila in mezzo alle sue fantesche. La casa non aveva vestibolo, a meno che come tale non si volesse considerare lo spazio scoperto tra la porta della casa e la strada, che prese il nome di vestibulum, cioè luogo per vestirsi, poichè in casa si usava di stare colla sottoveste, e s'indossava la toga solo quando si usciva.
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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 327 |
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