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      Fa parte di queste provvidenze la disposizione già accennata relativa alle multe, tendente non solo a porre in generale dei limiti al pericoloso diritto che avevano i magistrati di imporne, ma che era anche, in modo significativo, particolarmente diretta a tutelare il povero.
      Poichè, se al magistrato era vietato di condannare, senza lasciar campo all'appello, nello stesso giorno, il medesimo individuo, a una multa superiore a due pecore e a trenta buoi, non si sa spiegare siffatta singolare massima se non col supporre che pel piccolo possidente di poche pecore si fosse trovato necessario di stabilire un massimo molto inferiore a quello stabilito pel ricco possidente di mandre bovine - riguardo alla ricchezza o alla povertà dei multati, che potrebbe servire di norma anche alle moderne legislazioni.
      Ma queste provvidenze non toccano che la superficie del problema sociale; la vera e profonda corrente scorre invece in senso inverso.
      Col rimaneggiamento della costituzione politica si iniziò una vasta rivoluzione nell'economia pubblica e privata dei Romani.
      Il regime dei re, probabilmente, non aveva favorito la prevalenza de' capitali, e aveva invece promosso con ogni mezzo l'aumento delle proprietà agrarie; il nuovo governo aristocratico invece, pare che sin dall'inizio abbia avuto di mira la distruzione delle classi medie, e specialmente della piccola proprietà favorendo da un lato il sorgere di una classe dominante di grossi proprietari e capitalisti e dall'altro di un proletariato agricolo.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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