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      I capitalisti ai quali, con questa riforma, si apriva un nuovo campo per aumentare senza sforzo e pericolo i loro lucri, ampliavano in questo modo le loro proprietà o lasciavano al contadino, la cui persona ed i cui fondi erano devoluti ad essi in forza della legge sui debiti, il nome di proprietario ed il possesso di fatto.
      Quest'ultimo caso era il più frequente ed il più rovinoso, perchè, se pareva che concedesse un respiro ai singoli debitori e ne sospendesse la estrema rovina, la posizione precaria dei coltivatori, i quali sempre e in tutto dipendevano dalla volontà dei ricchi creditori e non avevano che i pesi della proprietà, minacciava invece di demoralizzare e di annientare politicamente tutta la classe rurale.
      L'intenzione del legislatore che, ordinando l'immediato passaggio della proprietà al creditore invece del vincolo ipotecario, mirava a prevenire il sopraccarico dei debiti e ad imporre gli oneri fiscali sui veri proprietari dei beni, venne elusa per effetto del rigoroso sistema del credito personale, che certamente sarà stato proficuo ai commercianti, ma riuscì rovinoso ai contadini.
      Se la libera ripartizione del suolo aveva sempre fatto presentire il pericolo d'un proletariato agricolo sopraccarico di debiti, le condizioni economiche, accrescendo tutte le gravezze e togliendo tutti i sussidi alla piccola proprietà, dovevano spargere con spaventosa rapidità la miseria e la disperazione fra la classe media dei contadini.
      4. Rapporti fra la questione sociale e politica.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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