Il potere tribunizio è quindi la copia del potere consolare, ma esso è nondimeno nello stesso tempo il suo contrapposto. Il potere dei consoli è essenzialmente positivo, quello dei tribuni è essenzialmente negativo. Solo i consoli sono magistrati, cioè sovrani, ed essi soltanto si mostrano in pubblico colle insegne e col seguito spettanti al capo della repubblica. Il tribuno non è magistrato, in prova di che esso siede in uno sgabello invece che sulla sedia curule; non lo precedono i littori; il suo manto non ha il lembo fregiato di porpora e non ostenta alcuno dei segni distintivi della magistratura, e persino in senato non ha nè seggio nè voto.
In questa meravigliosa instituzione fu così, nel modo più aspro e reciso, messo in contrasto l'assoluto divieto e l'assoluto impero; e la contesa fu composta in modo che la concordia tra i ricchi ed i poveri ne venne legalmente e con ordinamenti stabili perpetuata.
10. Importanza politica del tribuno. Ma che cosa si ottenne coll'infrangere l'unità del comune, coll'esporre i magistrati ad un vessante sindacato e col lasciarli in balìa di tutte le passioni del momento, cosicchè al cenno d'un solo dei capi dell'opposizione, messi a vigilare sull'antitrono, il governo poteva essere paralizzato nel momento più pericoloso, e per l'autorizzata concorrenza delle opposte giurisdizioni dei magistrati l'amministrazione della giustizia criminale veniva quasi per necessità sbalzata dalla sfera del diritto a quella della politica, e così guasta e sformata per sempre?
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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