13. Influenza del dominio romano sulla prosperità del popolo. Un aiuto più efficace di quello che volesse o potesse procacciare il governo venne alle classi medie dai successi politici della repubblica e dalla dominazione, che a poco a poco andava stabilendosi, dei Romani sull'Italia. Le molte e ragguardevoli colonie, che si fondarono per assicurare la nuova signoria, colonie che furono per la maggior parte popolate nel quinto secolo, procurarono al proletariato agricolo, parte mercè i cresciuti proventi dell'agricoltura, e parte mercè l'emigrazione della popolazione nelle colonie, un notevole alleviamento per coloro che rimasero.
L'aumento delle imposte indirette e straordinarie, e in generale la prospera situazione delle finanze del comune facevano sì, che ben di rado si sentisse ancora la necessità di obbligare i contadini ad anticipare, sotto forma di prestito forzoso, il pagamento delle tasse.
Quand'anche si voglia credere che le antiche piccole proprietà fossero a quei tempi già irremissibilmente perdute, la diminuzione sempre crescente della media ricchezza romana doveva trasformare i primi grandi proprietari in contadini, e aumentare così il numero dei membri componenti il ceto medio. I nobili dovettero preferire un'altra industria, l'occupazione e il dissodamento dei vasti terreni di nuovo acquisto; le ricchezze, che in gran copia affluivano a Roma in grazia della guerra e del commercio, devono aver fatto diminuire la misura dell'interesse; e certo la crescente popolazione della città tornò di vantaggio agli agricoltori in tutto il Lazio; un savio sistema d'incorporazione riunì un gran numero di comuni limitrofi, fino allora soggetti al comune di Roma, rinforzando così particolarmente il ceto medio; e infine le stupende vittorie ed i meravigliosi successi fecero tacere le ire di parte; e sebbene i contadini si trovassero ancora angustiati e le cause del loro disagio non fossero rimosse, pure si deve convenire che, sullo scorcio di questo periodo, il ceto medio romano si dovette trovare in una situazione di gran lunga meno depressa che nel primo secolo dopo la cacciata dei re.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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