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      Certo vi fu un momento in cui parve che la potenza siracusana dovesse essere distrutta dagli Ateniesi, e infatti la spedizione navale contro Siracusa nel corso della guerra del Peloponneso (339 al 341 = 415 al 513) venne appoggiata dagli Etruschi, antichi amici commerciali d'Atene, con tre vascelli da cinquanta remi.
      Ma la vittoria, come è noto, toccò ai Dori tanto in occidente come in oriente.
      Dopo l'ignominiosa fine della spedizione attica, Siracusa divenne incontrastabilmente la prima potenza marittima greca; tanto che gli uomini di stato, i quali ne reggevano le sorti, cominciarono ad aspirare al dominio della Sicilia, dell'Italia meridionale e dei due mari italici; mentre dall'altro canto i Cartaginesi, i quali vedevano allora gravemente minacciato il loro dominio in Sicilia, cominciarono a maturare il disegno di domare i Siracusani e di soggiogare tutta l'isola. Non possiamo qui narrare nè il decadimento degli stati minori della Sicilia, nè l'accrescersi della potenza cartaginese in quell'isola, conseguenza delle lotte che abbiamo accennato.
      Per quello che riguarda l'Etruria, fu Dionisio, il nuovo signore di Siracusa, (governò dal 348 al 387 = 406 al 367) quello che diresse contro di essa i colpi più formidabili. Questo re, il quale aveva in animo vasti disegni, fondò la nuova potenza coloniale prima di tutto nel mare italico che bagna l'oriente, e le cui acque più settentrionali allora, per la prima volta, furono assoggettate ad una potenza greca. Dionisio occupò e colonizzò verso l'anno 367 = 387 sulla costa illirica il porto di Lisso e l'isola Issa, sulla costa italica gli approdi d'Ancona, Numana ed Adria; e non solo «i fossi di Filisto», che furono senza dubbio un canale scavato alla foce del Po dal noto storico e amico di Dionisio, il quale scontò in Adria gli anni del suo esilio (368 = 386), conservarono il ricordo della signoria siracusana in questa lontana regione, ma risale secondo ogni probabilità a quest'epoca anche la cambiata denominazione dello stesso golfo orientale, che d'allora in poi invece dell'antico nome di seno ionio prese quello derivato da Adria che ancora oggi conserva(13).


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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