Simili costumi non lasciano alcun dubbio intorno alla profonda corruzione della nazione. Ed anche le sue condizioni politiche ne portano l'impronta. Fin dove giungono le scarse nostre memorie noi troviamo nell'Etruria, come nel medesimo tempo in Roma, prevalenti le tendenze aristocratiche; ma esse vi si mostrano più aspre e più funeste. L'abolizione dei re, che sembra già avvenuta in tutte le città etrusche verso l'epoca dell'assedio di Veio, fece sorgere in ciascuna città un regime di patrizi, che si trovava ben poco limitato dal rilassato legame della confederazione. Assai di rado si riuscì a riunire tutte le città etrusche, anche quando si trattava della difesa del paese, e non si potrebbero in alcun modo paragonare gli effetti dell'egemonia nominale di Volsinii colla potente energia che la nazione latina acquistò sotto l'impulso del governo di Roma.
La lotta contro il privilegio, per cui gli originari cittadini occupavano tutte le cariche dello stato e godevano tutti i beni pubblici, - lotta che avrebbe finito col mandare sossopra anche lo stato romano se i successi ottenuti all'estero non gli avessero procacciato i mezzi di appagare in qualche modo le esigenze degli oppressi proletari a spese di popoli stranieri, e di schiudere altre vie agli ambiziosi - questa lotta contro la casta tirannica e, ciò che nell'Etruria è di speciale importanza, contro il monopolio sacerdotale delle famiglie gentilizie, deve aver portato all'Etruria l'ultimo crollo politico, economico e morale.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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