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      Invece i diritti che i patti federali garantivano in ogni città della confederazione ad ogni cittadino di uno dei comuni federali, non furono limitati. Essi consistevano principalmente nella perfetta eguaglianza per l'acquisto di beni mobili e stabili, nel commercio, nei matrimoni, nei testamenti, nella libera scelta del domicilio, così che colui che godeva della cittadinanza in una delle città federali, era non solo legalmente autorizzato a stabilirsi in qualsiasi altra città della confederazione, ma vi godeva, come cittadino (municeps), ad eccezione della eleggibilità, tutti i diritti privati e politici, e adempiva agli obblighi, e dava persino il suo voto, sebbene limitato, nell'adunanza comunale convocata per distretti(22).
      Queste saranno state nel primo tempo della repubblica le relazioni del comune romano colla confederazione latina, senza che si possa ora distinguere ciò che risale a leggi più antiche, e ciò che si riferisce alla revisione del patto federale del 261 = 493.
      3. Riordinamento dei comuni latini. Con qualche maggiore sicurezza possiamo indicare come un'altra novità introdotta nel diritto federale la riforma dell'ordinamento dei singoli comuni della confederazione latina sul modello della costituzione consolare romana e metterla in corrispondenza con questa: perchè, sebbene i diversi comuni abbiano potuto benissimo, indipendentemente gli uni dagli altri, abolire la dignità regia, la conforme applicazione del tanto caratteristico principio collegiale(23) e l'eguale denominazione dei nuovi re annuali nella nuova costituzione romana e nelle altre costituzioni del Lazio rivelano, evidentemente, un'esterna connessione, e si deve ritenere che, dopo la cacciata dei Tarquini da Roma, gli ordinamenti comunali qualche volta siano stati riveduti secondo lo schema della costituzione consolare.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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