Non ne derivò, comunque, una generale insurrezione, e Roma riuscì a signoreggiare senza troppa difficoltà le città che avevano iniziato la lotta; Tusculum fu persino costretta a rinunciare alla sua indipendenza politica ed aggregata al consorzio cittadino di Roma (373 = 381) (civitas sine suffragio) - e questo fu il primo caso che un'intera cittadinanza s'incorporasse nella repubblica romana - mentre però le vennero lasciate le sue mura e le fu conservata, di fatto, una certa indipendenza comunale.
Più aspra fu la lotta contro gli Ernici (dal 392 al 396 = 362 al 358), in cui perì Lucio Genucio, primo supremo duce consolare della classe plebea; ma in questa lotta vinsero ancora i Romani.
La crisi ebbe fine l'anno 396 = 358 colla rinnovazione dei trattati tra Roma, la lega latina e l'ernica. Non se ne conosce il tenore, ma non può dubitarsi che le due confederazioni non si siano assoggettate un'altra volta all'egemonia romana sottoponendosi, secondo ogni apparenza, a condizioni più gravi di prima. L'istituzione di due nuove tribù di cittadini nel territorio pontino, avvenuta nello stesso anno prova chiaramente il rapido incremento della potenza romana.
6. Serrata della lega latina. Evidentemente connessa con la crisi delle relazioni tra Roma ed il Lazio è la serrata della lega latina avvenuta verso l'anno 370 = 384(25), sebbene non si possa assicurare con certezza se fosse conseguenza, o, come pare più verosimile, causa della sollevazione del Lazio contro Roma, di cui abbiamo fatto cenno.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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