9. Conquiste dei Sanniti nell'Italia meridionale. La nazione sannitica, che verso l'epoca della cacciata dei Tarquini da Roma era già da lungo tempo in possesso dei monti sorgenti tra la pianura dell'Apulia e quella della Campania, dominando l'una e l'altra, era allora fronteggiata e chiusa entro i suoi confini da un lato dai Dauni - epoca della potenza e del fiorire della città di Arpi - e dall'altra dai Greci e dagli Etruschi.
Ma l'eclissamento della potenza etrusca, verificatosi verso lo scorcio del terzo secolo, la decadenza delle colonie greche nel quarto secolo, le schiusero la via verso l'occidente e verso il mezzodì, e allora i Sanniti calarono a sciami successivi sino ai mari meridionali italici e si spinsero anche oltre mare.
Essi arrivarono prima nel piano che dà sul golfo ove, dall'inizio del quarto secolo in poi, si udiva pronunciare il nome dei Campani; qui sconfissero gli Etruschi, batterono i Greci togliendo ai primi Capua (330 = 424), ed ai secondi Cuma (334 = 420).
Verso quest'epoca, e forse poco prima, apparvero nella Magna Grecia i Lucani, i quali al principio del quarto secolo di Roma si trovarono in lotta coi Terinei e coi Turini, e si stabilirono molto prima del 364 = 390 nella greca Laos.
Il loro bando di guerra sommava allora a 30.000 fanti e 4000 cavalieri. Non prima del quarto secolo è fatto cenno della speciale confederazione dei Brettii(28) che, diversamente dalle altre schiatte sabelliche, si erano disgiunti dai Lucani non come una colonia, ma nella lotta e mescolati con molti elementi stranieri.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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