La profonda scostumatezza, in cui, secondo ciò che narrano gli antichi, questa città superò tutte le altre d'Italia, si riscontra particolarmente negli arruolamenti militari e nei combattimenti dei gladiatori. In nessun luogo trovavano gli arruolatori tanta affluenza come verso questa metropoli dalla civiltà corrotta; mentre Capua non sapeva mettersi al sicuro contro gli attacchi dei Sanniti, l'armeggiante gioventù della Campania, capitanata da condottieri scelti da essa, affluiva in gran numero principalmente in Sicilia.
Di quanta importanza queste valanghe di soldatesche fossero per le sorti d'Italia, diremo in seguito; esse ci mostrano la corruzione dei costumi campani non meno dei combattimenti dei gladiatori che ebbero ugualmente in Capua, se non la loro origine, per lo meno il loro perfezionamento. Qui era uso che persino durante il pasto vi fossero combattimenti di gladiatori e se ne proporzionava il numero al rango degli ospiti.
Questa depravazione della più ragguardevole città sannitica, che ha senza dubbio una stretta dipendenza dai costumi che vi lasciarono gli Etruschi, doveva riuscire funesta a tutta la nazione, ond'è che la nobiltà della Campania, sebbene accoppiasse alla profonda corruzione un valore cavalleresco e un'elevata coltura intellettuale, non poteva però giammai essere per la sua nazione ciò che la nobiltà romana era per la nazione latina.
E come sui Campani, benchè con minor forza, l'influenza ellenica agiva sui Lucani e sui Bruzi. Gli oggetti trovati negli scavi di tutti questi paesi provano come in essi si coltivasse l'arte greca con lusso barbaro; i ricchi gioielli d'oro e d'ambra, i magnifici vasi dipinti, quali noi li dissotterriamo dalle tombe, fanno presentire quanto in questo paese si fosse già deviato dagli antichi costumi degli avi.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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