Al rifiuto del chiesto aiuto, l'ambasciata della Campania offrì la sottomissione del suo paese alla signoria di Roma, e ad un simile allettamento i Romani non seppero resistere. In seguito a ciò s'inviarono ambasciatori romani ai Sanniti per comunicar loro il nuovo acquisto, invitandoli a rispettare il territorio della potenza amica.
Dopo ciò non è più possibile tener dietro ai fatti nei loro particolari(29); noi sappiamo soltanto che tra Roma ed il Sannio, sia dopo una prima campagna, sia senza una precedente guerra, fu stipulato un compromesso per cui i Romani ebbero le mani libere per agire contro Capua, i Sanniti contro Teano ed i Volsci sul Liri superiore. Che i Sanniti vi acconsentissero lo dimostrano i grandi sforzi che, appunto in quel tempo fecero i Tarentini per liberarsi dei loro vicini sabellici; ma anche i Romani avevano dei buoni motivi per mettersi al più presto possibile d'accordo coi Sanniti, poichè il prossimo passaggio sotto la signoria romana del paese posto a mezzogiorno del Lazio cambiò in aperta sollevazione il fermento che da lungo tempo esisteva nell'animo dei Latini.
12. Sollevazione dei Latini e dei Campani. Ad eccezione di Laurento, tutte le città di origine latina, e persino i Tusculani assunti nei vincoli di cittadini romani, presero le armi contro Roma, mentre al contrario le colonie romane nel Lazio, eccettuata Velletri, si tennero ferme nella lega romana. Che i Capuani, ad onta della sottomissione fatta poco innanzi spontaneamente ai Romani, cogliessero la prima occasione per liberarsi di nuovo dalla signoria di Roma, e che malgrado l'opposizione della parte degli ottimati, che tenevasi stretta alla lega con Roma, la città facesse causa comune colla confederazione latina, che i Volsci riconoscessero in questa sollevazione latina l'ultima possibilità di riconquistare la loro libertà e dessero mano all'armi, sono cose ben naturali; mentre le città volsche ancora indipendenti, come Fundi e Formia, e gli Ernici e l'aristocrazia della Campania non presero parte a questa sollevazione, per motivi che ci sono ignoti.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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