La situazione dei Romani era difficile; le legioni, che avevano passato il Liri e occupavano la Campania, erano tagliate fuori dall'insurrezione dei Latini e dei Volsci e la vittoria sola poteva salvarle.
La battaglia campale fu combattuta (414 = 340) presso Trifano (tra Minturno, Suessa e Sinuessa); il console Tito Manlio Imperioso Torquato riportò sugli alleati latini e campani una compiuta vittoria. Nei due anni che seguirono, le singole città dei Latini e dei Volsci, che ancora esistevano, furono ridotte all'ubbidienza sia per mezzo di accordi, sia per forza d'armi e tutto il paese venne così sotto la signoria dei Romani.
Conseguenza della vittoria fu lo scioglimento della lega latina. Essa fu trasformata da confederazione politica ed indipendente in semplice consorzio religioso festivo; gli antichi diritti della confederazione ad un massimo della leva e ad una parte del bottino di guerra cessarono affatto, o, dove si mantennero, presero il carattere di concessione e di favore.
Invece del solo trattato tra Roma da un lato e la confederazione latina dall'altro, si conchiusero trattati perpetui tra Roma ed i singoli comuni della confederazione. L'isolamento dei comuni tra loro, che per quelli fondati dopo l'anno 370 = 384 era già stato stabilito prima, fu esteso a tutta la nazione latina. In tutto il resto fu lasciata a ciascun comune, come pel passato, la sua autonomia e la sua immunità.
Gli altri antichi comuni latini, come pure le colonie, perdettero completamente la loro indipendenza e con forme diverse entravano nella lega delle città romane.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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