Nella pił ragguardevole cittą dei Volsci, in Antium, pił forte per terra che per mare, furono inviati coloni romani, e gli antichi cittadini furono obbligati non solo a cedere ai nuovi venuti le terre occorrenti, ma anche ad entrare a far parte del vincolo della cittadinanza romana (416 = 338). Pochi anni dopo (425 = 329) coloni romani si recarono anche nella seconda importante cittą dei Volsci, a Terracina, e qui pure gli antichi cittadini furono o cacciati o incorporati nel nuovo comune. Lanuvio, Aricia, Nomentum, Pedum, perdettero la loro indipendenza e divennero comuni romani. Le mura di Velletri furono abbattute, il senato fu scacciato o internato nell'Etruria romana, e la cittą fu probabilmente costituita secondo il diritto di Cere, in comune vassallo. Una parte dei terreni conquistati, per esempio quella dei senatori, fu divisa tra i cittadini romani; con queste speciali assegnazioni, coincide l'istituzione di altre due tribł cittadine avvenuta nell'anno 422 = 332. Quanto fosse profondamente sentito in Roma l'immenso pregio del successo ottenuto, lo prova la statua innalzata nel foro romano al vittorioso console dell'anno 416 = 338 Gaio Lenio, e gli ornamenti della tribuna degli oratori nel foro, con i rostri delle inservibili galere d'Anzio.
13. Sottomissione completa dei Volsci e Campani. In ugual modo, sebbene con forme diverse, fu introdotta e consolidata la signorģa romana nel paese meridionale dei Volsci, e nel territorio dei Campani: Fundi, Formiae, Capua, Cuma e parecchie altre cittą di minore importanza divennero comuni romani vassalli con amministrazione autonoma.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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