Al fine di assicurarsi di Capua, come della più ragguardevole città, si promosse la scissura già esistente tra la nobiltà ed il comune e s'introdusse, nell'interesse dei Romani, la revisione e il controllo dell'amministrazione comunale.
Lo stesso trattamento toccò a Privernum, i cui cittadini, sostenuti dal temerario partigiano Vitruvio Vacco da Fondi, ebbero l'onore di combattere l'ultima battaglia per la libertà latina, che finì coll'assalto dato alla città (425 = 329) e con l'esecuzione capitale di Vacco nel carcere romano.
Allo scopo di formare e propagare in questi paesi una propria popolazione romana, si distribuirono i territori conquistati in guerra, e particolarmente quelli di Privernum e di Falerno in tanta copia di lotti ai cittadini romani, che pochi anni dopo, anche qui, poterono essere istituite due nuove tribù romane (436 = 318). L'erezione di due piazze forti come colonie di diritto latino assicurò la nuova conquista. Queste furono Cales (420 = 334) nella pianura della Campania, da cui potevano essere dominate Teano e Capua, e Fregellae (426 = 328) che assicurava il passaggio del Liri. Ambedue queste colonie erano straordinariamente forti e non tardarono a fiorire malgrado gli impedimenti frapposti dai Sidicini allo sviluppo di Cales e dei Sanniti a quello di Fregellae. Ed anche a Sora si mandava un presidio romano di che, i Sanniti, ai quali questo distretto era stato lasciato in forza del trattato, con ragione, ma indarno, si lamentavano. Roma progrediva animosa verso la sua mèta nella energica e grandiosa sua politica, più che sul campo di battaglia, coll'assicurarsi i paesi conquistati avviluppandoli politicamente e militarmente in una rete indissolubile.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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