Su queste basi fu conchiuso il trattato coi Neapoliti (428 = 326), dopo ch'essi si furono liberati con l'astuzia del presidio dei Sanniti.
Le città sabelliche poste a mezzodì del Volturno, Nola, Nocera, Ercolano, Pompei, al principio della guerra tenevano pel Sannio; ma loro posizione geografica assai esposta, e i maneggi dei Romani, i quali mettevano in opera ogni mezzo per attrarre colla possente leva dell'astuzia e dell'interesse alla loro parte la fazione degli ottimati, e che avevano un potente aiuto nell'esempio di Capua, fecero sì che tutte le città, che sopra menzionammo, non tardarono lungo tempo, dopo il caso di Neapoli, o di allearsi a Roma, o almeno a dichiararsi neutrali.
Un successo ancora più importante riuscì ai Romani di conseguire nella Lucania. Anche qui il popolo, seguendo il suo giusto istinto, propendeva per l'alleanza sannitica, ma siccome la lega coi Sanniti implicava anche la pace con Taranto e parecchi dei reggenti della Lucania non trovavano il loro conto nel far cessare le lucrose scorrerie de' predoni, così riuscì ai Romani di stringere una lega colla Lucania che fu di grandissima importanza, perchè con essa si dava molto da fare ai Tarentini e si rendevano disponibili contro il Sannio tutte le forze dei Romani.
3. Forche Caudine. Il Sannio rimaneva così interamente isolato; soltanto alcuni dei distretti montuosi orientali gli mandarono contingenti. Coll'anno 428 = 326 cominciò la guerra entro lo stesso paese sannitico ed i Romani occuparono alcune città ai confini della Campania, come Rufrae (tra Venafro e Teano) e Allifae.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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