Le più piccole città greche non doriche, che riconoscevano nei Romani i loro liberatori, si diedero a questi spontaneamente; presidii romani rimasero nelle più importanti piazze forti, in Locri, Crotone, Turio, e particolarmente in Reggio, sulla quale ultima città pareva che anche Cartagine avesse qualche disegno.
La distruzione dei Senoni aveva dato in mano ai Romani un ragguardevole tratto del litorale adriatico. Ora, in previsione della guerra contro Taranto, che già covava sotto le ceneri, e dell'invasione degli Epiroti già minacciante, si presero con sollecitudine le necessarie misure per stabilire saldamente il possesso di quella regione costiera e per signoreggiare il mare Adriatico.
Verso l'anno 471 = 283 fu istituita una colonia cittadina nel porto di Sena (Senigallia), antica città capitale del paese dei Senoni, e nello stesso tempo un naviglio romano veleggiò dal mare Tirreno verso levante per mostrarsi nelle acque dell'Adriatico e assicurare colà i nuovi possedimenti romani.
6. Rottura tra Roma e Taranto. Dal trattato del 450 = 304 in poi i Tarentini avevano vissuto in pace con Roma. Essi erano stati testimoni della lunga agonia dei Sanniti e della repentina distruzione dei Senoni, avevano lasciato che si compisse la fondazione di Venusia, Hatria e Sena, avevano tollerato i presidii di Turio e di Reggio senza protestare. Ma quando il naviglio romano nel suo viaggio dal Tirreno all'Adriatico arrivò nel golfo di Taranto e diede fondo nel porto della città amica, traboccò lo sdegno da lungo tempo frenato; nell'adunanza dei cittadini i demagoghi richiamarono alla memoria del popolo gli antichi trattati che non concedevano alle navi da guerra romane di spingersi ad oriente del promontorio Lacinio; furibonda, conforme il costume dei pirati, la moltitudine si scagliò all'arrembaggio delle navi romane, le quali, sorprese all'improvviso, soggiacquero dopo una violenta lotta; cinque navi furono prese, la ciurma uccisa o venduta come schiava; lo stesso ammiraglio romano perì nella zuffa.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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