I marinai d'Anzio intanto avranno continuato su navi armate i loro commerci, e saranno forse anche usciti a corseggiare, e il «corsaro tirreno» Postumio, preso da Timoleone verso l'anno 415 = 339, ha tutta l'aria d'essere stato un Anziate. Ma non può credersi che gli Anziati fossero considerati tra le potenze marittime di quell'età, e, quando pur lo fossero, considerato lo stato di guerra tra Anzio e Roma, questa marina non va attribuita ai Romani.
Di quanto fosse minima la potenza marittima di Roma intorno all'anno 404 = 350 lo dimostra il saccheggio delle coste latine per opera di una flotta greca, di quei Greci, che, come pare, stazionavano in Sicilia (405 = 349), mentre bande celte, minacciando ferro e fuoco, taglieggiavano il paese latino. L'anno appresso 406 = 348, e certo sotto la immediata influenza di questi gravi inconvenienti, fu conchiuso un trattato di commercio e di navigazione tra il comune di Roma e i Fenici di Cartagine, nel quale trattato l'una e l'altra parte stipulò per sè e per gli alleati e dipendenti. Questo è il più antico documento della storia romana che ci sia pervenuto, benchè il testo che abbiamo sia in greco(39).
I Romani dovettero promettere di non navigare, salvo in casi di necessità, nelle acque del promontorio Hermaeum (Capo Bon) sulla costa libica; essi n'ebbero in cambio la libertà di traffico nella Sicilia cartaginese come se fossero indigeni, e il diritto di vendere le loro merci in Africa e in Sardegna ai prezzi che sarebbero stati stabiliti da pubblici ufficiali e garantiti dalla repubblica cartaginese.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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