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      23. Italia e Italici. Con questa unione militare e amministrativa di tutte le genti viventi di qua dall'Appennino sino al capo Japigico e allo stretto di Reggio, comincia a stabilirsi e a divulgarsi anche un nome nuovo e comune a tutte queste popolazioni, quello cioè di «uomini togati», che è la più antica designazione dei Romani e degli Italici, la quale originariamente si trovò usata dai Greci, e che poscia venne generalmente adottata.
      Le diverse nazioni, che abitavano la grande penisola, devono avere per la prima volta avvertito la loro unità, e devono essersi sentite congiungere fra loro da una forza naturale, sia per contrapporsi agli Elleni, sia, e ciò anche più di frequente e più risolutamente, per difendersi contro i Celti; poichè se pure accadeva talvolta che qualche comune italiano facesse causa comune con i barbari contro Roma e cercasse d'approfittare di questa occasione per ricuperare la perduta indipendenza, il sentimento nazionale alla lunga prevaleva.
      Nel modo che il paese gallico, sino nei più tardi tempi, ci si presenta come la legale antitesi del paese italico, anche gli uomini togati sono così chiamati per antitesi ai celtici «uomini bracati» (bracati); ed è possibile che per ottenere l'accentramento di tutte le forze militari d'Italia nelle proprie mani, Roma abbia, in tutte le pratiche, fatto valere principalmente, come causa o come pretesto, la necessità di difendersi contro le invasioni celtiche.
      Così durante le lunghe e ripetute guerre, nelle quali i Romani si mettevano alla testa della difesa nazionale, e obbligarono poi gli Etruschi, i Latini, i Sabelli, gli Apuli e gli Elleni a concorrervi secondo le loro forze e dentro i loro confini di volta in volta assegnati, quella unità, che sino allora era stata vacillante, e più che altro virtuale, acquistava una saldezza definita e basata sul diritto pubblico, e il nome d'Italia, che in origine, anzi sino al quinto secolo, gli autori greci davano solo a quell'ultimo corno della penisola che oggi si chiama Calabria, come può vedersi in Aristotile, venne esteso a tutte le regioni abitate dalla gente togata.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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