Ben è vero, che in forza della massima generale riguardante le disposizioni dei magistrati, i decreti dei censori non avevano forza di legge oltre il tempo in cui questi magistrati rimanevano in carica, vale a dire non più di cinque anni, e potevano a piacimento dei nuovi censori essere o non essere rinnovati; ma simile giurisdizione morale riuscì nondimeno d'una importanza enorme, tanto che la censura, dopo essere stata uno degli ultimi uffici della repubblica, divenne per grado e per influenza il primo. Il governo senatorio faceva grandissimo assegnamento sulla doppia polizia del comune e de' suoi ufficiali investiti di poteri non meno estesi che arbitrari. Questa autorità, come qualsiasi ordinamento dispotico, ha fatto molto bene ed ha cagionato molto danno, nè noi contraddiremmo chi considerasse prevalente il male; solo non si dimentichi come, tenendo conto di quella moralità, esterna, se si vuole, ma ad ogni modo austera ed energica, e di quell'ardente sentimento cittadino, che contrassegnano questo tempo, si debba convenire, che le istituzioni romane sono state preservate dagli ordinari abusi, e che, sebbene esse abbiano umiliata la libertà individuale, hanno però altamente e solidamente mantenuto l'amore al pubblico bene, e l'antica austerità e rigidezza dei costumi privati e dell'ordine civile del comune romano.
2. Mitigazione delle antiche leggi. Nello stesso tempo viene con lentezza sì, ma abbastanza palesemente, manifestandosi nello sviluppo del diritto romano una tendenza all'umanità e alla modernità.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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Mitigazione
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