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      Nel diritto matrimoniale fu permesso il matrimonio civile, e siccome la piena autorità maritale era necessariamente congiunta con la vera podestà civile non meno che con la vera podestà religiosa nell'ammettere, in luogo di matrimonio, l'unione conclusa senza la sanzione religiosa, vi era in ciò un avviamento alla diminuzione dell'autorità maritale. L'imposta sui celibi (aes uxorium), colla quale Camillo inaugurò il suo ufficio di censore nell'anno 351 = 403, fu il principio d'un obbligo legale alla vita matrimoniale.
      Più profonde furono le novità giuridiche che s'introdussero nell'ordinamento dei giudizi; materia la quale più si attiene alla politica, ed è perciò più soggetta a cambiamento.
      Prima di tutto parleremo dell'importantissima limitazione dell'arbitrio del giudice supremo, che fu la conseguenza della pubblicazione d'una legge scritta, per cui il giudice venne obbligato a render giustizia tanto nelle cause civili come nelle criminali non più secondo le incerte e arcane formule consuetudinarie, ma secondo la legge scritta (303-304 = 451-450).
      Da quando, nell'anno 387 = 367, i giudizi furono esclusivamente affidati ad un nuovo ufficiale romano, che pigliò posto fra gli altri magistrati, e nel tempo stesso da quando venne istituita in Roma una speciale inquisizione di polizia la quale, ad imitazione di Roma, venne poi ripetuta in tutti i comuni del Lazio, l'amministrazione della giustizia divenne più pronta e più sicura.
      Gli ufficiali di polizia o edili, che menzioniamo, avevano, come è naturale, anche una giurisdizione loro propria, e però giudicavano ordinariamente in tutte le controversie sorte su contratti di vendita conchiusi sulle piazze, e principalmente sui mercati di bestiame e di schiavi, e nel modo stesso pronunciavano, come giudici di primo grado, sulla applicazione delle multe, e conseguentemente avevano il diritto, quanto più indeterminato nei rispetti giuridici tanto più importante nei rispetti politici, d'infliggere pene pecuniarie.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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