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      Il più antico fu il tempio dei Dioscuri, che venne votato nella battaglia sulle rive del lago Regillo e consacrato il 15 luglio 269 = 485. La leggenda che vi si riferisce, narrando come due giovani di bellezza e di statura sovrumana fossero stati veduti combattere sul campo di battaglia nelle file de' Romani, e che immediatamente dopo la battaglia, abbeverando i loro cavalli grondanti di sudore alla fonte di Giuturna nel foro romano, annunziassero la grande vittoria riportata, non ha assolutamente un'impronta romana, ed è, senza dubbio, poetizzata sino nei particolari, ad imitazione dell'eguale epifania dei Dioscuri nella famosa giornata combattuta circa un secolo prima sulle rive del fiume Sagra tra i Crotoniati e i Locresi.
      Così all'Apollo delfico non solo si mandavano legazioni, come usavano tutti i popoli posti sotto l'influenza della civiltà greca, o per rendergli grazie di riportate vittorie, come dopo la conquista di Veio gli si offriva la decima parte del bottino (360 = 394), ma gli fu anche consacrato un tempio nella città (323 = 431 rinnovato nel 401 = 353)
      Lo stesso avvenne verso la fine di questo periodo in onore di Afrodite (459 = 295), la quale si confuse in un modo enigmatico con Venere, l'antica dea dei giardini dei Romani(54); lo stesso per Asklapios o Aesculapius, chiamato da Epidauro nel Peloponneso e condotto solennemente a Roma (463 = 291).
      Nei momenti di pericolo si udirono bensì a volte lamenti e censure per l'introduzione di superstizioni straniere, probabilmente dell'aruspicina etrusca (326 = 428), ma i magistrati non lasciarono in seguito di opporvisi.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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