Questa importazione dev'essere cominciata verso il tempo della cacciata dei Tarquinii, giacchè i vasi del più antico stile, che scarsi si trovano in Italia, debbono essere stati dipinti nella seconda metà del terzo secolo di Roma, mentre quelli dallo stile severo, che vi si trovarono in maggior copia, devono aver appartenuto alla prima metà, e quelli di stile perfetto alla seconda metà del quarto secolo, e la sterminata massa degli altri vasi, che spesso si distinguono per magnificenza e per dimensione, ma di rado per finezza di lavoro, si vogliono assegnare al secolo che venne di poi.
E anche questo costume di ornare le celle mortuarie gli Italici lo derivarono dagli Elleni; ma i Greci, con i modesti loro mezzi e col loro tatto squisito, lo contennero nei giusti limiti, mentre in Italia, con opulenza barbara e con barbaro lusso, se ne fece strabocchevole profusione.
Ma è degno di nota, che i paesi in cui si riscontra tale sovrabbondanza sono, in Italia, soltanto quelli dove troviamo una civiltà semi-ellenica, e chi sa leggere questa scrittura storica riconoscerà nelle tombe degli Etruschi e dei Campani, dalle quali si rifornirono i nostri musei, il commento parlante a quel che ci riferiscono gli antichi sulla semiciviltà etrusca e campana soffocata dal rigoglio delle ricchezze e della pompa. I costumi schietti dei Sanniti, invece, si mantennero immuni da tale fasto insano; in questo paese la povertà del commercio e della vita civile ci si manifesta sia per la mancanza di suppellettili ceramiche provenienti dalla Grecia ad ornamento delle celle mortuarie, sia per la mancanza d'una propria moneta sannitica.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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