Un altro indizio della crescente importanza, che per popolazione e per attività andava prendendo la città di Roma, ce lo fornisce anche lo sviluppo della polizia urbana. A questi tempi risale certamente, almeno nelle sue prime linee, la divisione della città in quattro distretti di polizia per opera dei quattro edili. A questi incombeva la cura dell'importante, e a un tempo difficile, manutenzione della rete delle grandi e piccole cloache, che attraversavano Roma in tutti i sensi, ed anche dei pubblici edifizi e delle pubbliche piazze; ad essi la cura della selciatura occorrente e della pulizia stradale, dell'abbattimento degli edifizi minaccianti rovina, dell'allontanamento degli animali pericolosi e dei cattivi odori, e così delle vetture, eccettuate le ore serali e notturne.
In generale spettava a questi edili mantenere libere le comunicazioni, provvedere il mercato della capitale con buoni cereali a prezzo equo, distruggere le derrate nocive alla salute, verificare i pesi e le misure, sorvegliare i bagni, le osterie, le case di malaffare.
Rispetto all'architettura, durante il periodo dei re, e specialmente ai tempi delle grandi conquiste, deve essersi fatto assai più che nei due primi secoli della repubblica. I monumenti del fasto regale, come i templi del Campidoglio e sull'Aventino, e la gran piazza dei giuochi, dovettero essere per lungo tempo riguardati con orrore dai patrizi non meno che dai cittadini soggetti alle prestazioni personali; ed è degno di nota che l'edifizio forse più ragguardevole dei tempi repubblicani, prima della guerra sannitica, fu il tempio di Cerere, opera di Spurio Cassio (261 = 493), il quale aveva in animo, dicono, di ricondurre Roma alle tradizioni della monarchia.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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