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      Più tardi furono i periti e gli scribi del comune, cioè i pontefici, quelli che registravano d'ufficio i nomi dei magistrati annui. Essi compilavano dunque, insieme colle loro tabelle mensili, anche una tabella annuale, e queste tavole furono poi riassunte sotto il nome di fasti, nome che a rigore indicherebbe un'effemeride giudiziaria.
      Quest'ordine non deve essere stato preso molto tempo dopo la soppressione dell'autorità regia, poichè la legale registrazione dei magistrati annuali divenne una pratica d'urgente necessità allo scopo di poter constatare la serie negli atti pubblici; ma quand'anche avesse esistito un così antico registro dei magistrati comunali, esso avrebbe dovuto essere distrutto dall'incendio gallico (360 = 390); e però le effemeridi del collegio dei pontefici furono poscia, in quanto fu possibile, completate colla lista conservata nel Campidoglio, il quale non andò soggetto a quella catastrofe.
      Non v'è alcun dubbio che la lista dei consoli, giunta fino a noi, sia stata a mano a mano completata nelle cose secondarie, e particolarmente nelle indicazioni genealogiche, colle note conservate dalle case patrizie, ma nel complesso questo documento si riferisce a dati contemporanei e degni di fede.
      Tuttavia essa non può dare che un ragguaglio imperfetto e approssimativo degli anni del calendario; poichè i consoli non entravano in ufficio col nuovo anno, e nemmeno in un giorno stabilito una volta per sempre, ma assumevano la carica secondo le circostanze ed i frequenti interregni, che si verificavano tra un consolato e l'altro, erano computati nel calcolo come anni interi.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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