- Furono i racconti ellenici e la storia poetica che presero a svolgere il tema della originale affinità tra Roma e la Grecia.
Il ciclo delle leggende elleniche reca innegabili prove dello sforzo fatto per adattarlo alle notizie biografiche a mano a mano ch'esse si andavano allargando, e per formare, giovandosi delle numerose relazioni dei viaggi continentali e marittimi, una geografia drammatizzata.
Senonchè, simili combinazioni leggendarie non riescono quasi mai semplici e schiette. Rarissimo è incontrare un racconto, come quello che troviamo nella più antica opera storica greca, in cui si faccia menzione di Roma, nella storia siciliana di Antioco da Siracusa, la quale finisce col 330, e narra come un uomo per nome Siculo (Sikelos) siasi recato da Roma in Italia, cioè nella penisola Bruzia; racconto che non aveva altro scopo se non quello di accennare l'affinità delle schiatte romane, sicule e bruzie, e che non ricorreva a nessun adornamento ellenico.
Nella leggenda ellenica in generale predomina, e col volger del tempo cresce sempre più, la tendenza di rappresentare tutto il mondo barbaro come soppiantato dal mondo greco, e per lo meno assoggetato ad esso; e questo studio di assimilazione non tardò ad involgere nelle file della tradizione greca anche l'occidente. Rispetto poi all'Italia il ciclo di Ercole e degli Argonauti, sebbene già Ecateo (morto dopo il 257 = 497) avesse parlato delle colonne d'Ercole e condotta la nave d'Argo dal Ponte Eusino fino all'Atlantico, e di là trattala su per il Nilo, e rimenatala nel Mediterraneo, ebbe assai minore importanza del ciclo dei viaggi fatti dai Greci per ritornare in patria dopo l'espugnazione d'Ilio.
| |
Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
|
|
Roma Grecia Roma Antioco Siracusa Siculo Sikelos Roma Italia Bruzia Italia Ercole Argonauti Ecateo Ercole Argo Ponte Eusino Atlantico Nilo Mediterraneo Greci Ilio
|