Contemporaneo al medesimo è lo sviluppo della forma dei templi circolari e delle cupole, ignota ai Greci, e invece prediletta ai Romani, specialmente per gli edifici consacrati alle loro religioni indigene e diverse dalle greche, come ad esempio quella di Vesta(71).
Si potrebbe pure aggiungere qualche altra osservazione analoga a quelle cui già accennammo fin qui, e notare qualche altro progresso nell'esecuzione dell'opera, secondario certamente, ma pure meritevole che se ne tenga conto. Non vogliamo con ciò parlar di originalità o di pratica artistica; ma l'indistruttibile solidità delle opere romane si manifesta anche nei riquadri di pietra strettamente conservati nel lastrico delle vie, nelle solidissime ed imperiture strade militari, nei larghi, forti e risuonanti mattoni e nel cemento, di eterna durata, degli edifici.
13. Scultura e disegno. Come l'architettura, e se fosse possibile ancor più di essa, le arti della scultura e del disegno in Italia non tanto possono dirsi fecondate dall'influenza greca, quanto piuttosto nate da greca semente.
Notammo come queste discipline, benchè sorelle minori dell'architettura, già avessero cominciato ad avere qualche sviluppo in Etruria, almeno fino dai tempi dei re; ma il loro massimo sviluppo in Etruria, e tanto più nel Lazio, non fu che a quest'epoca, come ce ne fa testimonianza chiarissima il fatto che nei paesi conquistati dai Galli e dai Sanniti nella grande Etruria nel corso del quarto secolo, non vi è quasi la minima traccia di opere artistiche etrusche.
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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