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      Fra le monete fuse in rame, le più belle sono senza dubbio quelle del Lazio meridionale; passabili le romane e le umbre; le etrusche quasi senza impronta e spesso di lavoro barbaro. Le pitture eseguite da Gaio Fabio sulle pareti del tempio eretto in Campidoglio nel 452 e dedicato alla Prosperità, sia per disegno, sia per colorito, ottenevano ancora al tempo di Augusto le lodi di artisti educati alla scuola greca, e gli entusiasti per l'arte dei tempi degli imperatori considerano capolavori pittorici anche i freschi di Cere, e con maggior enfasi encomiano quelli di Roma, di Lavinia e di Ardea.
      Il disegno su metallo, di cui nel Lazio si ornavano a leggiadri contorni i forzierini da toletta, e non gli specchi portatili come in Etruria, era nel Lazio molto meno in voga e lo si esercitava quasi esclusivamente in Preneste.
      Tanto fra gli specchi metallici etruschi, quanto fra i cofani fabbricati in Preneste certo si trovano preziose opere d'arte, ma di tutte le produzioni dell'oreficeria antica non se ne trova alcuna che più del cofanetto del Ficoroni, probabilissimamente costruito in quest'epoca nell'officina di un artefice prenestino(72), mostrasse in così alto grado il tipo della perfezione e portasse impresso il carattere della più severa e pura bellezza.
      14. Carattere dell'arte etrusca. Il carattere generale delle opere d'arte etrusche consiste, quanto all'esecuzione, in una certa barbara sovrabbondanza nella materia e nello stile, e quanto al concetto nell'assoluta mancanza di una propria espressione.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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